Seba Posted September 29, 2005 Report Share Posted September 29, 2005 So che non si deve parlare di politica, ma c'entra marginalmente... Volevo solo dire che nonostante le ripetute proteste in Senato è stata approvata la legge che riforma il reclutamento dei ricercatori universitari, peggiorando una situazione già critica. Questo è un perfetto esempio di come l'Italia stia andando a rotoli... Penso sappiate di cosa parlo, giusto? Altrimenti cercherò qualcosa che spieghi tutto... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alan Braxe Posted September 29, 2005 Report Share Posted September 29, 2005 Io direi che ai miei tempi, laurearsi costava ancora un po' di fatica. Adesso con le lauree triennali, 15/16esami in tutto, e uno a 22/23 anni ha gia' finito. Senza nessuna fatica, un'autentica pacchia. Poi ci si meraviglia se l'Italia va a rotoli... E lo sfascio continua. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Seba Posted September 29, 2005 Author Report Share Posted September 29, 2005 Ma non intendevo il 3+2, che fa schifo pure (e ci sono dentro!), intendevo quella dei ricercatori...se passa, penso che poca gente andrà a fare i dottorati di ricerca (me compreso). Leggete qua (dal sito di Biologia dell'Università di Padova)Lettera dei docenti della Facoltà di Scienze Ah, è in pdf, bisogna avere Acrobat Reader. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Alan Braxe Posted September 29, 2005 Report Share Posted September 29, 2005 Lo so che non intendevi quello... ma visto che si parlava di 'riforma universitaria', ce lo volevo mettere dentro. Link to comment Share on other sites More sharing options...
dj Shy Posted September 30, 2005 Report Share Posted September 30, 2005 Potresti copiare ed incollare il testo qua, visto che non ho il reader... ? Comunque si effettivamente la scuola sta diventando ormai solo una manovra economica con pochi fini educativi come dovrebbe essere... Del resto anche la riforma della SAPIENTISSIMA INTELLIGENTISSIMA Moratti è stata una tragedia a mio parere... Per quanto riguarda invece i triennali io in sè per sè non ci vedo niente di male. Il problema sta pero' nella mancanza per uno studente appena laureatosi di possibilità di testare diversi lavori per capire quale si confa' di piu' per lui/lei. Io penso che se le aziende ed altri enti aumentassero il numero degli stage,se aumentassero di piu' i provini non sarebbe male per niente eh. Oggi come oggi si dice che sia diminuita la disoccupazione in Italia (boh che sia vero o meno non lo so ma è un altro discorso), ma possibile che sento spesso in giro in molte zone d'Italia (siano esse Caserta,Milano,Treviso o Enna) che i giovani fanno fatica a trovar lavoro? Mi fa capire che in fin dei conti se sono diminuiti i disoccupati è forse per un aumento di "raccomandati" mi sa... Ci dovrebbe essere piu' cooperatività tra università ed aziende anche perchè in fin dei conti noi siamo il motore del futuro italiano eh.... se continuano di questo passo mi sa che nel 2020 l'Italia avrà un deficit mostruoso.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Seba Posted September 30, 2005 Author Report Share Posted September 30, 2005 Perché questo disegno di legge peggiora la qualità dell’Università Molti sono gli aspetti del DDL Moratti sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari che incideranno pesantemente sia sulle condizioni di lavoro del personale universitario che, soprattutto, sulla qualità della formazione con cui i neolaureati si proporranno nel mondo del lavoro. Pur partendo da un condivisibile proposito enunciato nell’articolo 1: “L'università, sede della formazione e della trasmissione critica del sapere, coniuga in modo organico ricerca e didattica, garantendone la completa libertà”, il disegno di legge nella sostanza tradisce questo proposito, prospettando negli articoli successivi una netta separazione tra didattica e ricerca scientifica, vincolando quest’ultima alle risorse e, quindi, alle necessità del settore privato e abbassando il livello della ricerca di base, garanzia di un elevato livello di formazione. Il DDL prevede una sostanziale riduzione del reclutamento di nuovo personale, sostituito da contratti successivi a tempo determinato. La sistematicità dell’utilizzo di contratti a tempo determinato, ben oltre un necessario periodo di iniziale sperimentazione dell’avvio alla ricerca e alla didattica, non garantisce la continuità indispensabile allo svolgimento di qualificate attività di ricerca che rappresentano l’elemento necessario per una didattica di livello universitario. Il DDL prospetta la possibilità di coprire fino al 50% della docenza con contratti esterni stipulabili con persone alle quali si richiede unicamente una vaga e generica “qualificazione scientifica adeguata”. L’assenza di criteri oggettivi introduce un’arbitrarietà che rende non controllabile la qualità di questa docenza, e l’elevato valore della percentuale ammessa toglie ogni garanzia di continuità alla programmazione didattica. Il DDL, con la riduzione del reclutamento di nuovo personale nell’Università, prospetta per gli studenti più capaci, che meriterebbero un futuro nella ricerca scientifica, un avvenire di precariato come unica prospettiva professionale. Il DDL delinea un evidente processo di privatizzazione dell’Università attraverso il possibile finanziamento di un cospicuo numero di contratti a tempo determinato per la ricerca finalizzata e di posizioni nell’Università condizionate dai finanziamenti privati. Questo processo rischia di indirizzare risorse umane ed economiche unicamente verso alcuni settori specialistici legati agli interessi dei privati finanziatori, a scapito del progresso culturale e della innovazione tecnologica che scaturisce dalla ricerca di base. Constatato che tutte le vie istituzionali fino ad ora percorse per rimettere in discussione i contenuti del DDL non hanno prodotto alcun risultato, l’università nel suo insieme si trova nella necessità di manifestare il proprio dissenso. Una prima azione è stata il posticipo dell’inizio dell’anno accademico che per l’Università di Padova è stato di una settimana. La sospensione delle lezioni è stata sicuramente un atto grave che ha avuto ripercussioni sugli studenti, ma tuttavia non è stata sufficiente a bloccare l’iter legislativo di questo DDL. Il DDL è in calendario alla camera per il mese di dicembre. Considerando questa scadenza, gli atenei italiani stanno programmando ulteriori manifestazioni di dissenso. Il corpo docente si impegnerà per ottimizzare il percorso didattico in relazione alle iniziative di protesta. La sospensione delle lezioni per alcune ore, con questa assemblea congiunta tra studenti e docenti, fa parte delle azioni di protesta e, insieme a questo messaggio dei docenti agli studenti e alle loro famiglie, ha lo scopo non solo di informare ma soprattutto di coinvolgervi in questa protesta, invitandovi a considerare i disagi che ne derivano come un investimento per il vostro futuro e per quello dell’università. I docenti della Facoltà di Scienze MM. FF. NN. Link to comment Share on other sites More sharing options...
dj Shy Posted September 30, 2005 Report Share Posted September 30, 2005 Thanks Seba..... ....ma pensa te dove siamo arrivati.... Link to comment Share on other sites More sharing options...
Seba Posted September 30, 2005 Author Report Share Posted September 30, 2005 Si, conta poi che io l'anno prossimo finisco. Metti che volessi tentare per un dottorato, se passa una cosa del genere ci penso mille volte prima di farlo! Link to comment Share on other sites More sharing options...
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