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Riforma Universitaria...


Seba

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So che non si deve parlare di politica, ma c'entra marginalmente...

Volevo solo dire che nonostante le ripetute proteste in Senato è stata approvata la legge che riforma il reclutamento dei ricercatori universitari, peggiorando una situazione già critica.

Questo è un perfetto esempio di come l'Italia stia andando a rotoli... :porca:

Penso sappiate di cosa parlo, giusto? Altrimenti cercherò qualcosa che spieghi tutto...

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Ma non intendevo il 3+2, che fa schifo pure (e ci sono dentro!), intendevo quella dei ricercatori...se passa, penso che poca gente andrà a fare i dottorati di ricerca (me compreso).

 

Leggete qua (dal sito di Biologia dell'Università di Padova)Lettera dei docenti della Facoltà di Scienze

 

Ah, è in pdf, bisogna avere Acrobat Reader.

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Potresti copiare ed incollare il testo qua, visto che non ho il reader... ?

 

Comunque si effettivamente la scuola sta diventando ormai solo una manovra economica con pochi fini educativi come dovrebbe essere...

Del resto anche la riforma della SAPIENTISSIMA INTELLIGENTISSIMA Moratti è stata una tragedia a mio parere...

Per quanto riguarda invece i triennali io in sè per sè non ci vedo niente di male. Il problema sta pero' nella mancanza per uno studente appena laureatosi di possibilità di testare diversi lavori per capire quale si confa' di piu' per lui/lei.

Io penso che se le aziende ed altri enti aumentassero il numero degli stage,se aumentassero di piu' i provini non sarebbe male per niente eh.

Oggi come oggi si dice che sia diminuita la disoccupazione in Italia (boh che sia vero o meno non lo so ma è un altro discorso), ma possibile che sento spesso in giro in molte zone d'Italia (siano esse Caserta,Milano,Treviso o Enna) che i giovani fanno fatica a trovar lavoro? Mi fa capire che in fin dei conti se sono diminuiti i disoccupati è forse per un aumento di "raccomandati" mi sa...

Ci dovrebbe essere piu' cooperatività tra università ed aziende anche perchè in fin dei conti noi siamo il motore del futuro italiano eh.... se continuano di questo passo mi sa che nel 2020 l'Italia avrà un deficit mostruoso....

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Perché questo disegno di legge peggiora la qualità dell’Università

Molti sono gli aspetti del DDL Moratti sulla riforma dello stato giuridico dei docenti universitari che

incideranno pesantemente sia sulle condizioni di lavoro del personale universitario che, soprattutto, sulla

qualità della formazione con cui i neolaureati si proporranno nel mondo del lavoro.

Pur partendo da un condivisibile proposito enunciato nell’articolo 1: “L'università, sede della formazione e

della trasmissione critica del sapere, coniuga in modo organico ricerca e didattica, garantendone la

completa libertà”, il disegno di legge nella sostanza tradisce questo proposito, prospettando negli articoli

successivi una netta separazione tra didattica e ricerca scientifica, vincolando quest’ultima alle risorse e,

quindi, alle necessità del settore privato e abbassando il livello della ricerca di base, garanzia di un elevato

livello di formazione.

Il DDL prevede una sostanziale riduzione del reclutamento di nuovo personale, sostituito da contratti

successivi a tempo determinato. La sistematicità dell’utilizzo di contratti a tempo determinato, ben oltre un

necessario periodo di iniziale sperimentazione dell’avvio alla ricerca e alla didattica, non garantisce la

continuità indispensabile allo svolgimento di qualificate attività di ricerca che rappresentano l’elemento

necessario per una didattica di livello universitario.

Il DDL prospetta la possibilità di coprire fino al 50% della docenza con contratti esterni stipulabili con

persone alle quali si richiede unicamente una vaga e generica “qualificazione scientifica adeguata”.

L’assenza di criteri oggettivi introduce un’arbitrarietà che rende non controllabile la qualità di questa

docenza, e l’elevato valore della percentuale ammessa toglie ogni garanzia di continuità alla

programmazione didattica.

Il DDL, con la riduzione del reclutamento di nuovo personale nell’Università, prospetta per gli studenti più

capaci, che meriterebbero un futuro nella ricerca scientifica, un avvenire di precariato come unica

prospettiva professionale.

Il DDL delinea un evidente processo di privatizzazione dell’Università attraverso il possibile finanziamento

di un cospicuo numero di contratti a tempo determinato per la ricerca finalizzata e di posizioni

nell’Università condizionate dai finanziamenti privati. Questo processo rischia di indirizzare risorse umane

ed economiche unicamente verso alcuni settori specialistici legati agli interessi dei privati finanziatori, a

scapito del progresso culturale e della innovazione tecnologica che scaturisce dalla ricerca di base.

Constatato che tutte le vie istituzionali fino ad ora percorse per rimettere in discussione i contenuti del DDL

non hanno prodotto alcun risultato, l’università nel suo insieme si trova nella necessità di manifestare il

proprio dissenso.

Una prima azione è stata il posticipo dell’inizio dell’anno accademico che per l’Università di Padova è stato

di una settimana. La sospensione delle lezioni è stata sicuramente un atto grave che ha avuto ripercussioni

sugli studenti, ma tuttavia non è stata sufficiente a bloccare l’iter legislativo di questo DDL.

Il DDL è in calendario alla camera per il mese di dicembre. Considerando questa scadenza, gli atenei italiani

stanno programmando ulteriori manifestazioni di dissenso. Il corpo docente si impegnerà per ottimizzare il

percorso didattico in relazione alle iniziative di protesta.

La sospensione delle lezioni per alcune ore, con questa assemblea congiunta tra studenti e docenti, fa parte

delle azioni di protesta e, insieme a questo messaggio dei docenti agli studenti e alle loro famiglie, ha lo

scopo non solo di informare ma soprattutto di coinvolgervi in questa protesta, invitandovi a considerare i

disagi che ne derivano come un investimento per il vostro futuro e per quello dell’università.

I docenti della Facoltà di Scienze MM. FF. NN.

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