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djnat

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Everything posted by djnat

  1. djnat

    Benny Benassi

    Non ho avuto il tempo di leggere tutto il thread, ma comunque esprimo rapidamente il mio pensiero. Molto bella satisfaction, davvero innovativa come sonorità, "diversa" dal solito brano ballabile ed ascoltabile in radio. Peccato che molte, troppe creazioni di Benassi siano state eccessivamente identiche a Satisfaction, tanto da far pensare che siano brani fatti con la medesima playlist strutturale, cambiando le "note" e aggiungendo voci e suoni un po' differenti qua e là. Quel suono di wasp synth strautilizzato in una valanga dei suoi brani, dopo che lo riascolti troppe volte, diventa noioso e ripetitivo, indice di scadente creatività. E sinceramente, per quanto possa essere bravo (e aver creato effettivamente un brano molto interessante), definirlo fenomeno o artista dell'anno è quantomeno esagerato, a mio parere.
  2. djnat

    Mauro Picotto

    Cosa c'è da ridere? A me l'intervento di ATB è sembrato soltanto arrogante e qualunquista, oltre che utile solo ad aggiungere un +1 al post counter. Se poi a te ha divertito, mi fa piacere che ci voglia così poco per scatenare la tua ilarità. Di certo, la prossima volta, quando leggerò un topic in cui ci si scanna per cinque-sei pagine sul titolo su una canzone, mi guarderò bene dal fare una precisazione o dall'intervenire, specie se poi devo anche essere preso per il c**o. Ora continuate l'interessante discussione, e divertitevi.
  3. djnat

    Mauro Picotto

    Intervengo per chiarire definitivamente la diatriba sulla questione Komodo / Save a soul. La traccia a cui penso tutti facciano riferimento, ovvero quella trance con la melodia principale suonata con un suono "square" (in re maggiore), nella versione "Megavoices Claxixx mix", dura 8' 15" ed è "Save a soul". "Komodo" è il titolo del singolo, che contiene appunto quattro tracce: due versioni di "Save a soul", una lenta, molto chill-out, e quella invece più trance a cui penso tutti facciano riferimento, poi una di "Komodo" (Picotto mix), ed infine una di "Pegasus" (Tea mix). Ripeto ancora una volta: ha ragione Guerro, la traccia è "Save a soul". Traccia che peraltro si rifà ad un vecchio successo dei Deep Forest, "Sweet lullaby", da cui eredita cantato e melodia nella parte dello strumento a fiato, praticamente l'ossatura del brano. Sono assolutamente sicuro non al 100 ma al 200% di ciò che sto dicendo, perchè mentre scrivo questo post, ho il singolo tra le mani.
  4. Per dance teoricamente si dovrebbe intendere qualsiasi genere musicale "ballabile", in teoria infatti anche roba tipo la Macarena è da reputarsi dance, è proprio per questo che si utilizza una moltitudine di sottoclassificazioni (house, commerciale, techno, etc.). Anche per questo è difficilissimo stabilire chi sia il miglior gruppo o progetto dance; sono troppe le differenze anche tra un sottogenere e l'altro. Non mi sentirei mai di fare un paragone, ad esempio, tra Eiffel 65, Blank & Jones, Deep Dish, Chicks on Speed, Daft Punk e Kraftwerk. Questo perchè rispettivamente essi fanno musica che si può definire Commerciale, Trance, House, Electroclash, Filtered French House ed Elettronica pura. In ogni "grossa" branchia di genere bisogna fare necessariamente delle suddivisioni in cui inquadrare dei progetti, proprio perchè le differenze tra alcuni ed altri sono notevoli, e non possono essere (secondo me) confrontati. In Italia, sempre per esprimere il mio punto di vista, va di moda attualmente un genere veramente pessimo di musica dance, ma non voglio inoltrarmi in ulteriori considerazioni perchè sarebbe forse come urlare nel deserto. Ah, per ciò che concerne l'età, io ho 24 anni.
  5. djnat

    Danijay

    Io (mio modestissimo parere, mi rendo conto che questo in un topic popolato da amanti alla follia di Gigi D'Ag potrà suonare stonato) trovo invece che negli ultimi anni il buon Gigi sia in una parabola discendente impressionante, almeno per quanto riguarda la qualità dei suoi lavori. Siamo passati da colui che ha spopolato con la Mediterranean Progressive nel 1996, colui che ha dominato la scena musicale commerciale anche nel 1998, 1999 e 2000 con Tanzen (EP) e L'Amour Toujours, ad un autore che ultimamente, passando anche ogni tanto per qualche buona traccia (magari sotto pseudonimi come Ago, carina era Put on your red shoes), regala soltanto creazioni abbastanza mediocri rispetto allo standard a cui aveva abituato. Dall'autore di "Another way", per quanto mi riguarda uno dei pezzi commerciali made in Italy più belli della storia di questo genere, io mi aspetto realizzazioni di ben altra caratura rispetto a certi orrori che ho sentito ultimamente, tutti estremamente simili tra loro per strutturazione (basso simile, cassa simile, sonorità non troppo fantasiose) e tipologia. E' altresì vero che molti autori "grandi" sono sempre finiti in parabola discendente e chi ha iniziato molto "forte" nella sua carriera dopo ha incontrato periodi di scarsissima vena realizzativa... sono ben pochi gli autori che con il tempo mantengono costante il loro stile ed anzi riescono a rinnovarsi rimanendo grandi. Uno dei pochi esempi che mi vengono in mente è quello di Mauro Picotto; facendo delle scelte e passando attraverso un percorso evolutivo musicale molto interessante, è riuscito a rimanere sempre sulla cresta dell'onda (e con questo intendo dire che è riuscito a rimanere a livelli alti nel mondo, non solo nella nostra nazione), passando dalla progressive alla trance, poi alla techno più pura, fatta di ritmiche eccezionali e soprattutto eccezionalmente lavorate, diventando sempre più artista da "club" e sempre meno commerciale. Non voglio criticare Gigi D'Agostino perchè ognuno è libero di suonare e produrre il genere musicale che ritiene più opportuno; sto solo dicendo che se sento le sue ultime creazioni, e poi sento "Elisir", "Bla bla bla", "Another way", "Angel's symphony", "Fly", "Gigi's violin", "L'amour toujours", "Star", e via dicendo, divento triste in memoria dei tempi passati e mi vien da pensare che il suo livello sia scaduto di molto...
  6. Molte volte, pur apprezzando molto gran parte delle tracce alternative che Tony H ha sempre passato durante il tempo a disposizione nei palinsesti radiofonici, ho sempre pensato che facesse troppe cazzate, ma in fondo era coadiuvato da una grandissima vocalist come Lady Helena, e quindi anche quelle cazzatine sembravano divertenti. Inoltre si permetteva di suonare di tutto nei suoi programmi, dall'hardcore alla commerciale, dalla techno più pura alla tech-house, per poi arrivare a progetti sempre più elettronici e sempre meno "casinisti", incluse trasmissioni interamente dedicate alla chill-out e generi affini come Suavis. Ora, se devo esprimere un parere, sono sinceramente contento di questa scelta fatta da Tony H. Ha semplicemente scelto di voler credere ad un progetto musicale, di diffondere un tipo di musica più raffinato ma (almeno per quanto mi riguarda) stupendo, ovvero la musica d'atmosfera (chill out, lounge, jazz, nu bossa e quant'altro). Da parte mia va un plauso a lui e a questa decisione. Penso proprio che passerò spesso da RMC2.
  7. Ringrazio chiunque abbia apprezzato il mio precedente post. Purtroppo non ho molto tempo per vari motivi per leggere il forum, ma non appena ne ho l'occasione ci faccio un salto e rispondo, per cui perdonatemi per il ritardo (abbastanza netto, quasi un mese). Per quanto riguarda l'ultimo album dei Daft Punk, concordo con Giorgio che lo definisce un po' ripetitivo alla lunga; sicuramente non è all'altezza dei precedenti, più che altro perchè non è innovativo come i precedenti (a parte "The Prime time of your life" e "Steam Machine", del resto salverei ben poco). I Daft Punk si portano dietro un nome ora molto pesante: da loro ci si aspetta sempre il meglio, perchè solo il meglio hanno dato finora, ma l'ultimo album è immensamente inferiore rispetto ai primi quattro. La cosa che mi ha particolarmente deluso è stato l'utilizzo costante, in quasi tutti i brani, di quel suono quasi "squelched" con la risonanza al massimo, quel suono "gracchiante". Posso capirne l'utilizzo in un paio di brani, ma non in quasi tutti... forse volevano farne un marchio di fabbrica, un segno di riconoscimento per ricordare questo progetto... ma a me non ha lasciato un'impressione positiva, anzi mi è sembrato uno scemare di creatività notevole rispetto ai lavori passati. Che si siano anche loro "saturati" dei precedenti successi e quindi ora si crogioleranno sul loro nome sfornando cacca di ogni genere pur di vendere? Spero vivamente di no. Non è tanto la ripetitività il problema dell'ultimo album quanto la mancanza di innovazione (anche perchè ormai pare che nella musica elettronica ci sia da innovare ben poco, ed oltretutto i progetti che fanno musica di questo tipo sono in costante aumento e quindi è sempre più difficile elevarsi nella massa). Anche "Around the world" era abbastanza ripetitiva, ma la sua ripetitività era diversa, piacevole, godibile. Anche "Mothership reconnection", remix operato dai Daft su un brano di Scott Grooves, era ripetitiva, ma splendida. Perchè c'era tutto un lavoro di "variazioni" molto sottile, un lavoro di phaser, flanger, filtraggi, campionamento dei suoni, delle voci, cura degli strumenti, dei bassi, dei dettagli delle percussioni, un po' di tutto, che rendeva i brani splendidamente strutturati anche nella loro intelaiatura apparentemente monotona. Ed è questo che ha reso i Daft quello che sono; mi auguro che per il prossimo progetto ritornino quelli delle grandi occasioni.
  8. Ovviamente la musica è sempre di valutazione soggettiva; un disco che a me piace a te può far cacare, e viceversa. Ma non credo che lo scopo della discussione sia stabilire cosa sia "bello" e cosa no; piuttosto io trovo assurdo dire che i Daft Punk siano un gruppo mediocre, dal momento che hanno inventato un genere tutto loro, e che sono stati imitati in lungo e in largo da tonnellate di sottoformazioni (quelle sì, mediocri, visto che hanno solo saputo imitare) proprio per l'innovazione che hanno saputo portare nel mondo della musica elettronica. In effetti concordo su una cosa: è sconclusionato paragonare i Daft Punk a Benny Benassi o a Robert Miles, oppure metterli su uno stesso piano di giudizio in un genere in cui si parla di Hotel Saint George e Prezioso... è come paragonare un disco dei Queen ad uno di Nilla Pizzi, per dirti. Non c'entra niente, sono generi totalmente diversi. Si parla di musica dance commerciale, di cui i Daft hanno lasciato nella loro carriera soltanto alcuni esempi (giacchè la loro musica di "commerciale" ha avuto ben poco, lo è diventata proprio perchè sono stati grandi), ma che con l'originale stile dei Daft Punk ha ben poco a che spartire. Voglio ricordare che i Daft Punk fanno un genere che si chiama Filtered French House, e che l'hanno inventato loro, portandolo peraltro al successo anche con progetti autonomi dei loro autori (vedi Thomas Bangalter o il suo "amico" Eric Chedeville, con formazioni come Le Knight Club in cui ha collaborato Guy Manuel De Homem-Christo). Chi non conosce "Santa Claus" o "Holiday on ice" conosce ben poco questo genere. Infine vorrei anche sottolineare che pur non facendo musica propriamente convenzionale, con Discovery i Daft hanno venduto oltre due milioni di copie, polverizzando i record di vendita che appartenevano a qualsiasi progetto "elettronico alternativo" che non fosse di mostri sacri del calibro di gruppi come Kraftwerk o Rockets. Quindi definirli solo mediocri è un tantino azzardato; sicuramente per te lo sono, ma in assoluto (come anche il successo che hanno avuto ed i favori della critica internazionale dimostrano) non lo sono. Io sono un grandissimo estimatore dei Daft Punk, ho tutti i loro album ma credo che Homework sia assolutamente insuperabile, e penso che forse un cd del genere non uscirà mai più, anche perchè creazioni irripetibili del calibro di "Revolution 909", "Da Funk", "Burnin'", "Rollin & Scratchin'", "Rock'n roll", e via dicendo, sono veramente e mostruosamente indimenticabili. Peraltro, seppure con pezzi come "One more time" e "Digital love" i Daft abbiano avuto un maggiore successo di vendita, io ho comunque gradito maggiormente le sonorità più tendenzialmente portate verso "Homework", perchè più originali e meno commerciali. Ma si sa, per vendere in un disco qualcosa di commerciale bisogna mettercelo sempre, e loro hanno saputo fare ciò senza alterare il loro stile originale; un pezzo dei Daft io riesco a riconoscerlo (anche se nuovo) subito, perchè le sonorità, i groove, i filtri, gli effetti, i numeri, le voci, tutto è unico, inconfondibile. E non dimentichiamo che dischi come "Musique" potrebbero essere utilizzati per fare scuola di "effetto", per quanto lavoro di filtraggio, alterazione delle sonorità, e quant'altro, c'è sotto.
  9. Mi pare che la versione originale di I need your lovin fosse di The Korgis, giusto?
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