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Alex Remark


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Ciao amici,

come ben sapete sono un fanatico della Musica Dream ,preferibilmente della magica annata 1996.

Adoro,tra gli altri,anche il grandissimo Alex Remark (o W.P Alex Remark)

 

Guardate cosa ho trovato sul suo conto girovagando sul Web:

 

Cagliari: frate Nicola mi ha salvato dal carcere...

 

L’Unione Sarda, 4 ottobre 2004

 

"Fra Nicola mi ha aiutato a dimostrare la mia innocenza: oggi lo posso dire a voce alta". Per Giancarlo Loi, il giovane musicista cagliaritano arrestato due anni fa dalla polizia con l’infamante accusa di essere coinvolto in un giro di prostituzione on line, dietro il suo proscioglimento c’è la mano del Beato di Gesturi: non solo perché è un suo lontano parente ma soprattutto perché al nome del cappuccino salito all’onore dell’altare sono legati due episodi di questa vicenda tanto assurda quanto imbarazzante.

 

Almeno per lui e per chi lo conosce: parenti, amici, fidanzata. Non dice di essere un miracolato, però prende atto della straordinarietà dell’evento. E lo fa con molta serenità. Così come racconta senza tradire particolari emozioni il film della storia di cui è stato suo malgrado protagonista.

 

L’unica esitazione è il telefono o il campanello di casa: se squilla di notte o di prima mattina lo assale un attimo di panico e di paura. Del resto non è facile dimenticare del tutto quel 4 dicembre del 2002 quando due ispettori della Polpost, uno della Digos e uno della Mobile si presentarono nella sua casa di San Sperate (via Parrocchia) senza spiegare il motivo della loro visita.

 

"Mi hanno chiesto di seguirli a Cagliari - ricorda - ed io ho obbedito senza fare storie pur cercando di capire il motivo di questa improvvisata mattutina da parte della polizia". Preoccupato, certo, ma sino a un certo punto, poiché i tre ispettori durante il tragitto sembravano tre bravi giovani in gita con sosta ai grandi magazzini della Metro.

 

"Non avevo fatto colazione e così mi hanno offerto pasta e cappuccino: buon segno, ho pensato, vuol dire che sono in buone mani". Poliziotti, certo, fedeli esecutori di un ordine di cattura arrivato dalla Procura di Verbania, ma gente per bene. "Tant’è che una volta arrivati negli uffici di via Tuveri e messo al corrente del provvedimento mi hanno fatto pranzare con loro. Un pranzo come tra vecchi amici". Le cose magari si sono complicate dopo quando, dopo una sosta negli uffici di viale Buoncammino per le impronte digitali ("Quattro copie") si sono aperte le porte del carcere: cella 3C in compagnia di altri due detenuti.

 

"Qui ho scoperto, debbo ammettere, un altro mondo, la vera solidarietà degli uomini: basti pensare che quando ho varcato la porta ho trovato il letto già preparato. Sono rimasto senza parole, non potevo immaginare". I due compagni di cella gli hanno offerto la loro acqua ma anche tanta umanità e un paio di battute per liberare la mente dai brutti pensieri. Ma chi era sino a quel momento Giancarlo Loi oltre ad essere un giovane di 36 anni finito all’improvviso in prigione assieme ad altri 350 detenuti? Già, chi era. Potremmo definirlo un musicista visto che suona il piano, compositore e arrangiatore per etichette di buon nome.

 

Da Cagliari si era trasferito a Milano (regno della musica) per sfruttare un talento naturale che l’aveva spinto con successo nelle discoteche a fare il dj: Alex Remark ma anche JK Lloid erano stati i suo nomi di battaglia in tanti locali alla moda sul litorale del Poetto. Ma Giancarlo Loi era soprattutto un appassionato di internet. La sua idea geniale - dopo aver scritto canzoni e stampato decine di dischi - è stata di trasformare un giornaletto con gli appuntamenti per il popolo della notte (Milano by nigth) in un movimentato giornale on line.

 

"Ero il rappresentante di una società americana che operava su internet. Continuavo a fare musica ma anche ad affittare qualche spazio nel dominio della bnserver.com: 30 euro con contratto regolare". All’improvviso però si era trovato in carcere. "In effetti - ricorda Giancarlo Loi - non riuscivo ancora a mettere a fuoco bene la vicenda che mi stava capitando: avevo capito che si trattava di una inchiesta nata dall’uso irregolare di uno spazio affittato ad un cliente. Ma io cosa c’entravo? Era tutto regolare: generalità, indirizzo, carte di credito, conto corrente, partita Iva e quant’altro richiede la legge sulla trasparenza".

 

Durante le ore trascorse in cella poi è via via affiorato nella memoria di Giancarlo Loi qualche ricordo più concreto: "Mi pare che quel sito (che ha funzionato solo per 3 mesi) fosse una specie di agenzia per modelle, di servizi per congressi, con hostess, come tanti ce ne sono, nulla di illecito".

 

Il 6 dicembre arriva la convocazione del magistrato cui era stata affidata la rogatoria della procura di Verbania. "Finalmente ero riuscito a mangiare: pasta, pollo e patate al forno, tutto buono, debbo dire. Prima dell’interrogatorio però, mentre frugavo ancora nella memoria alla ricerca di elementi da poter riferire al magistrato chiamato a raccogliere la mia deposizione (ed essermi invocato a Fra Nicola) ho avvertito una strana sensazione: mi sentivo leggero e libero, con uno strano calore addosso. Una sensazione unica e indescrivibile".

 

Parlare con il magistrato ("Una signora molto cortese e attenta") è stata una liberazione. "Alla fine mi ha detto di non preoccuparmi, che avrei avuto tutto il tempo per dimenticare e ripartire col mio lavoro". Mezz’ora dopo ero fuori anche se con gli obblighi del sorvegliato speciale: tre giorni di firma in questura ogni settimana. "Dopo una settimana - ricorda Loi - con mia madre mi sono recato nella chiesetta di viale Fra Ignazio per pregare sulla tomba di Fra Nicola. Mi sono ricordato del detenuto che era rimasto nella cella 3C e ho pensato di regalargli un rosario con una foto del Beato.

 

Ci siamo recati all’ingresso del carcere, in viale Buoncammino, e ho trovato quel giovane che mi aspettava sull’ingresso. Sono rimasto di sasso, incredulo: non aggiungo altro". Rinfrancato e rasserenato dal verdetto del giudice che nei giorni scorsi lo ha prosciolto da ogni accusa, Giancarlo Loi ha voltato pagina: basta con internet meglio la musica: in circolazione c’è un suo arrangiamento ("Alegria") che il cantante brasiliano Boby Marcelo ha trascinato in vetta alle classifiche mondiali.

 

"Adesso ho altri programmi" dice e nell’attesa si gode un verdetto che lo ripaga di tante amarezze". Ma se alle 7 squilla il telefono è una ferita che si riapre. "Purtroppo - ammette - è ancora così". E chissà per quanto tempo durerà.

 

 

Roba da matti.

Questa è l'Italietta in cui viviamo,dove i veri delinquenti non vengono puniti (tanto si sa,gli si dà l'infermità mentale) ....e della gente innocente (e sopratutto degli ARTISTI,della gente che al nostro Paese,non degli omicidi/delinquenti/stupratori) viene arrestata.

Bravi,bravi :wall:

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Cagliari: frate Nicola mi ha salvato dal carcere...

 

L’Unione Sarda, 4 ottobre 2004[/i]

 

"Fra Nicola mi ha aiutato a dimostrare la mia innocenza: oggi lo posso dire a voce alta". Per Giancarlo Loi, il giovane musicista cagliaritano arrestato due anni fa dalla polizia con l’infamante accusa di essere coinvolto in un giro di prostituzione on line, dietro il suo proscioglimento c’è la mano del Beato di Gesturi: non solo perché è un suo lontano parente ma soprattutto perché al nome del cappuccino salito all’onore dell’altare sono legati due episodi di questa vicenda tanto assurda quanto imbarazzante.

 

Almeno per lui e per chi lo conosce: parenti, amici, fidanzata. Non dice di essere un miracolato, però prende atto della straordinarietà dell’evento. E lo fa con molta serenità. Così come racconta senza tradire particolari emozioni il film della storia di cui è stato suo malgrado protagonista.

 

L’unica esitazione è il telefono o il campanello di casa: se squilla di notte o di prima mattina lo assale un attimo di panico e di paura. Del resto non è facile dimenticare del tutto quel 4 dicembre del 2002 quando due ispettori della Polpost, uno della Digos e uno della Mobile si presentarono nella sua casa di San Sperate (via Parrocchia) senza spiegare il motivo della loro visita.

 

"Mi hanno chiesto di seguirli a Cagliari - ricorda - ed io ho obbedito senza fare storie pur cercando di capire il motivo di questa improvvisata mattutina da parte della polizia". Preoccupato, certo, ma sino a un certo punto, poiché i tre ispettori durante il tragitto sembravano tre bravi giovani in gita con sosta ai grandi magazzini della Metro.

 

"Non avevo fatto colazione e così mi hanno offerto pasta e cappuccino: buon segno, ho pensato, vuol dire che sono in buone mani". Poliziotti, certo, fedeli esecutori di un ordine di cattura arrivato dalla Procura di Verbania, ma gente per bene. "Tant’è che una volta arrivati negli uffici di via Tuveri e messo al corrente del provvedimento mi hanno fatto pranzare con loro. Un pranzo come tra vecchi amici". Le cose magari si sono complicate dopo quando, dopo una sosta negli uffici di viale Buoncammino per le impronte digitali ("Quattro copie") si sono aperte le porte del carcere: cella 3C in compagnia di altri due detenuti.

 

"Qui ho scoperto, debbo ammettere, un altro mondo, la vera solidarietà degli uomini: basti pensare che quando ho varcato la porta ho trovato il letto già preparato. Sono rimasto senza parole, non potevo immaginare". I due compagni di cella gli hanno offerto la loro acqua ma anche tanta umanità e un paio di battute per liberare la mente dai brutti pensieri. Ma chi era sino a quel momento Giancarlo Loi oltre ad essere un giovane di 36 anni finito all’improvviso in prigione assieme ad altri 350 detenuti? Già, chi era. Potremmo definirlo un musicista visto che suona il piano, compositore e arrangiatore per etichette di buon nome.

 

Da Cagliari si era trasferito a Milano (regno della musica) per sfruttare un talento naturale che l’aveva spinto con successo nelle discoteche a fare il dj: Alex Remark ma anche JK Lloid erano stati i suo nomi di battaglia in tanti locali alla moda sul litorale del Poetto. Ma Giancarlo Loi era soprattutto un appassionato di internet. La sua idea geniale - dopo aver scritto canzoni e stampato decine di dischi - è stata di trasformare un giornaletto con gli appuntamenti per il popolo della notte (Milano by nigth) in un movimentato giornale on line.

 

"Ero il rappresentante di una società americana che operava su internet. Continuavo a fare musica ma anche ad affittare qualche spazio nel dominio della bnserver.com: 30 euro con contratto regolare". All’improvviso però si era trovato in carcere. "In effetti - ricorda Giancarlo Loi - non riuscivo ancora a mettere a fuoco bene la vicenda che mi stava capitando: avevo capito che si trattava di una inchiesta nata dall’uso irregolare di uno spazio affittato ad un cliente. Ma io cosa c’entravo? Era tutto regolare: generalità, indirizzo, carte di credito, conto corrente, partita Iva e quant’altro richiede la legge sulla trasparenza".

 

Durante le ore trascorse in cella poi è via via affiorato nella memoria di Giancarlo Loi qualche ricordo più concreto: "Mi pare che quel sito (che ha funzionato solo per 3 mesi) fosse una specie di agenzia per modelle, di servizi per congressi, con hostess, come tanti ce ne sono, nulla di illecito".

 

Il 6 dicembre arriva la convocazione del magistrato cui era stata affidata la rogatoria della procura di Verbania. "Finalmente ero riuscito a mangiare: pasta, pollo e patate al forno, tutto buono, debbo dire. Prima dell’interrogatorio però, mentre frugavo ancora nella memoria alla ricerca di elementi da poter riferire al magistrato chiamato a raccogliere la mia deposizione (ed essermi invocato a Fra Nicola) ho avvertito una strana sensazione: mi sentivo leggero e libero, con uno strano calore addosso. Una sensazione unica e indescrivibile".

 

Parlare con il magistrato ("Una signora molto cortese e attenta") è stata una liberazione. "Alla fine mi ha detto di non preoccuparmi, che avrei avuto tutto il tempo per dimenticare e ripartire col mio lavoro". Mezz’ora dopo ero fuori anche se con gli obblighi del sorvegliato speciale: tre giorni di firma in questura ogni settimana. "Dopo una settimana - ricorda Loi - con mia madre mi sono recato nella chiesetta di viale Fra Ignazio per pregare sulla tomba di Fra Nicola. Mi sono ricordato del detenuto che era rimasto nella cella 3C e ho pensato di regalargli un rosario con una foto del Beato.

 

Ci siamo recati all’ingresso del carcere, in viale Buoncammino, e ho trovato quel giovane che mi aspettava sull’ingresso. Sono rimasto di sasso, incredulo: non aggiungo altro". Rinfrancato e rasserenato dal verdetto del giudice che nei giorni scorsi lo ha prosciolto da ogni accusa, Giancarlo Loi ha voltato pagina: basta con internet meglio la musica: in circolazione c’è un suo arrangiamento ("Alegria") che il cantante brasiliano Boby Marcelo ha trascinato in vetta alle classifiche mondiali.

 

"Adesso ho altri programmi" dice e nell’attesa si gode un verdetto che lo ripaga di tante amarezze". Ma se alle 7 squilla il telefono è una ferita che si riapre. "Purtroppo - ammette - è ancora così". E chissà per quanto tempo durerà.

solo l'unione sarda poteva fare un servizio così.... pitticcu puru!!!!

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