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Aa.vv. "broken Pots Hill Vol. 3" (minimalrome)


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AA.VV. "Broken Pots Hill vol. 3" (MinimalRome), Review Author: Giosuè Impellizzeri

Unica in Italia nel suo genere, la saga dedicata al Monte Dei Cocci di Roma continua a coniugare il verbo dell'electro e ritorna col terzo volume per l'occasione stampato su vinile.

 

Sette gli artisti coinvolti (naturalmente romani) accomunati da una spropositata voglia di lasciare un ricordo electro nelle orecchie di chi ascolta. Già perchè MinimalRome non si nasconde dietro la parola 'electro' (oggi decisamente inflazionata) per fare altro: la piccola label infatti rimane più che salda alle sue convinzioni e questo è un grande punto a favore visto che viviamo in un periodo in cui anche molti 'big names' hanno preferito scendere a compromessi pur di continuare a cavalcare l'onda.

 

Qui l'onda è solo quella dei basslines intrecciati a ritmiche vintage che faranno felici gli amanti (come me) di labels come Kommando 6, Kondi, Stilleben, Dominance Electricity, Electronic Corporation, Psi49Net, Electrix, Original Street Techno, Angelmaker, Vynalogica, Intuit Solar, Viewlexx, Murder Capital, Vaporwave, Breakin', Southern Outpost e chi più ne ha più ne metta.

 

Gli scudieri di MinimalRome scendono nell'arena armati di batterie elettroniche e sintetizzatori d'annata: Composite Profuse trasmette, attraverso "R.Xx", l'essenza dell'electro old-school (vocoder + 808 + synth line) mentre Kobol Electronics sfodera con "YR1" le fantasticherie della detroit-electro lievitata sull'ascolto di Drexciya (R.I.P.) e Dopplereffekt che si faranno sentire in modo pressante nell'imminente lp "Werkspionage".

 

La pirotecnica "Electric Machines" di C-34 trasmette su frequenze di vecchi videogames arcade arricchite da aperture disco moroderiane ed influenze dutch (senti Rude 66), "CriminalRome" di Feedback nasce dalle storie di gangster anni settanta e della popolazione decimata dall'eroina, dall'aids e dalle pistole inneggiando all'electro glaciale che veniva fuori dai pezzi di Luke Eargoggle apparsi su vecchi Bunker mentre "Restriction" di PNZ tratteggia una disco minimalizzata nel suo meccanico incedere.

 

All'appello alzano la mano anche Seventysix e Max Durante che, lasciando volteggiare nell'aria "Roma Acida", uniscono una 303 ad una 909 transitando dalla chicago-house all'electro spezzettata bilanciandola con spavalderie acide ed un claustrofobico deep.

 

A chiudere la gran parata è il misterioso Heinrich Dressel (che 'prende in prestito' il nome dall'archeologo tedesco che a fine '800 classificò i reperti rinvenuti presso Monte Dei Cocci) e l'astratta "Kommando Amphora (End Theme)" con cui intinge il pennello nelle tipiche atmosfere liquefatte prodotte da Gerald Donald sotto il moniker Arpanet.

 

Suoni analogici e passione per il vintage rappresentano la guida per il team capitolino che studia e sperimenta senza voltarsi indietro e sbirciare cosa accade sulle vette delle charts di vendita. Sono dischi come questo che fanno sentir fieri di essere italiani.

 

 

http://www.minimalrome.com/

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