Una cosa che non ho mai sopportato, caro enzo, e' il finto buonismo all'italiana, per cui scattano dei meccanismi ritualizzati di adesione formale all'eccezionalita' dell'evento, quando accade l'evento: e cosi' tutti dispiaciuti per la morte del papa, tutti giu' di morale e rattristati, lunghe processioni al santuario della pace, minuti prodighi spesi in memoria di chi era e ora non c'e' piu'.
E il messaggio del Papa di amore, di perdono, di fratellanza fra i diversi esseri umani? Mah si, domani e' un altro giorno, quello si puo' anche dimenticare, domani tutto tornera' come prima.
Anzi, gia' oggi e' come prima: per cui si puo' dare tranquillamente del deficiente ad una persona, o del viscido troll, perche' e' proprio quel che il Papa, per cui tanto soffriamo la mancanza, avrebbe voluto e desiderato nei suoi messaggi.
E' proprio quello che avrebbe voluto, e noi gli testimoniamo il nostro affetto e il nostro profondo dolore per la sua malattia, ascoltando e seguendo i suoi preziosi messaggi di amore.
E' il buonismo all'italiana, bellezza. Lo schifoso finto buonismo all'italiana.