Lo Zio Posted March 11 Report Share Posted March 11 Post riflessivo… Prendo spunto dall’ultima uscita del dj più pagato al mondo che, premessa da fare, è oggettivamente un bel disco…ma il punto non è questo Mi chiedevo peró se questa deriva musicale rappresenti più un’inversione di rotta che uno step evolutivo Mi spiego: tutti siamo legati alle sonorità che hanno reso la dance amata dal grande pubblico, tanto che le classifiche di vendita (che esistevano per davvero) erano lo specchio quasi perfetto delle classifiche del settore, quando non esisteva altro mezzo che la radio per scovare le novità o quando ci si recava nei negozi di dischi per accaparrarsi i promo prima di tutti gli altri La riflessione è se abbia davvero senso che nel 2023 i “top player” del settore ci propongano le stesse identiche sonorità di 30 anni fa piuttosto che prendersi il rischio di proporre qualcosa di innovativo…e con questo non metto in discussione il fatto che non si sia mai fatto uso di campionamenti o che non ci si sia ispirati al passato, attenzione… Di cosa si tratta? Involuzione creativa? Semplice paraculismo? O del protrarsi di una sempre più profonda crisi del settore che, oltre ad un mercato che non esiste più già da anni, subisce il disinteresse dell’ascoltatore medio che ha ridotto quello che era il fulcro del mainstream al solo interesse di una “nicchia”(sempre più ristretta) di persone? Link to comment Share on other sites More sharing options...
vinylmania Posted March 12 Report Share Posted March 12 On 3/11/2023 at 11:14 AM, Lo Zio said: La riflessione è se abbia davvero senso che nel 2023 i “top player” del settore ci propongano le stesse identiche sonorità di 30 anni fa piuttosto che prendersi il rischio di proporre qualcosa di innovativo…e con questo non metto in discussione il fatto che non si sia mai fatto uso di campionamenti o che non ci si sia ispirati al passato, attenzione… Cosa sia non lo so, evoluzione non di certo.. dici bene i campioni son sempre stati usati ma appunto in maniera creativa, magari anche con l'intento di ricordare il passato ma quasi sempre rielaborati sull'attuale. In questo caso, a parte per alcune finezze, si torna volutamente tali e quali a metà anni 90; il disco è indubbiamente bello, l'effetto amarcord / nostalgia c'è, (perlomeno per chi ha vissuto come me quei periodi) ma di evoluzione non se ne parla. Potrei benevolmente vederlo come un esperimento da parte di un top dj, forte di credibilità planetaria, per vedere come reagisce la generazione zeta a ciò che ballava la generazione precedente, arruffianandosi anche quest' ultima. Un po' come proporre un pezzo Disco negli anni 90 / 2000. Link to comment Share on other sites More sharing options...
Casssa Posted March 14 Report Share Posted March 14 Partiamo dal presupposto che innovazioni musicali negli ultimi 20 anni ce ne sono state pochissime.... Poi come detto da Vynilmania ad un produttore che ormai può far uscire anche il Pulcino Pio e vendere comunque milioni di dischi come Calvin Harris, non costa nulla fare una produzione "di test" tipo questa, per vedere come viene accolta dalla nuova generazione. Tra l'altro da qualche mese a livello più "commerciale" stanno già andando parecchio dischi dai BPM più alti, penso a "Oliver Tree - Miss you", Fred Again - Strong" o "Maceo Plex - All Night". Quindi mi sembra una mossa abbastanza "paracula", ma nulla di nuovo sotto il sole. Link to comment Share on other sites More sharing options...
galagius Posted March 20 Report Share Posted March 20 Innovazione creativa no, paraculismo no (benché sonorità in ascesa rimane una nicchia), la vedo più una scommessa su un nuovo trend. Aspettiamo Guetta con un disco oltre i 140 bpm Link to comment Share on other sites More sharing options...
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