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Eiffel 65

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Gli Eiffel 65 sono un gruppo dance/electro-pop italiano nato nel 1998 negli studi della casa discografica torinese Blisscorporation. La formazione originale della band vede impegnati nel progetto il dj Gabry Ponte (all’anagrafe Gabriele Ponte), il musicista Maurizio Lobina (in arte Maury) ed il front-man nonché vocalist Jeffrey Jey alias Gianfranco Randone. Il nome del gruppo é frutto della scelta casuale di un computer che individuò in un elenco di possibili nomi la parola "Eiffel", alla quale fu aggiunto per errore il numero 65 le cui cifre facevano parte di un numero telefonico.

 

 

 

 

Eiffel 65

Nazionalità: Italia

 

Genere: Disco

Periodo

attività: 1998 - in attività

Album: 3: 3 studio, 0 live, 0 raccolte

 

Si invita a seguire lo schema del Progetto Musica

 

I tre che già avevano collaborato ad altri progetti interni alla loro casa discografica, per la quale lavorano dai primi anni ’90, fondano il gruppo in questione nell’ambito della composizione di Blue (Da Ba Dee), canzone nella quale per loro stessa ammissione non nutrivano grandi speranze in termini di vendite ma che in ogni caso avevano realizzato con la filosofia del: “facciamo quello che ci piace lasciandoci ispirare solo da noi stessi”. Il disco viene pubblicato negli ultimi mesi del ’98 e senza "deludere le aspettative" non riscuote un particolare successo e pare sia destinato alla fine che la sorte spesso riserva a molti dischi: lo scaffale. Circa cinque mesi dopo il disco viene recuperato dall’emittente lombarda Discoradio, radio locale che trasmette nel Nord-Centro Italia, specializzata in musica da club. A questo punto scocca la scintilla e Blue passa dall’anonimato alla fama nazionale e sull’onda del successo viene pubblicata anche al di fuori dei confini italiani (Inghilterra, Germania, Francia, Canada, Australia, Spagna, Svizzera, Austria, Danimarca, Russia, Svezia, Finlandia, Norvegia, Grecia, Belgio, Olanda, Irlanda e USA) approdando nelle varie classifiche raggiungendone in molti casi la vetta. A questo primo disco ormai entrato nella storia della musica moderna fa seguito a quasi un anno di distanza Move your body, anch'essa hit da dancefloor e allo stesso tempo irraggiungibile nelle classifiche di vendita in molti paesi, alla cui composizione partecipa il dj Roberto Molinaro, membro di casa Blissco. Il disco precederà l’uscita del primo album del gruppo, Europop (1999), un ottimo compromesso tra eurodance (per la maggior parte) e ballate elettroniche. Come è facile aspettarsi anche in questo caso gli Eiffel 65 fanno centro arrivando a vendere con questo singolo album più di 4 milioni di copie nel mondo di cui 3 milioni solamente negli States (traguardo fino allora impensabile per un artista italiano). I tre chiudono il millennio con Too much of heaven, traccia estratta da Europop. Il brano affronta il tema del denaro in una società dove le cose materiali offuscano i valori dell’amore e dell’amicizia e il gruppo dimostra così di saper andare anche oltre la musica da discoteca.

 

A questo punto per gli Eiffel inizia un tour mondiale che li vedrà addirittura protagonisti a Los Angeles davanti a 75 mila persone nello stadio dei Dodgers e che li condurrà anche a sostenere l’impressionante serie di sei esibizioni nell’arco di 24 ore in tre stati diversi. Durante questo periodo di promozione musicale (di circa un anno), il gruppo intanto continua a dedicarsi alla composizione di nuovi brani che andranno poi a costituire la track-list del secondo album: Contact! (2001). Il disco in questione, pur mantenendosi fedele al sound che la band aveva proposto fino a quel momento, si discosterà in parte dal primo album. Infatti, mentre Europop risentiva particolarmente delle influenze della dance del decennio corrente, il suono di Contact! trova le sue origini essenzialmente nelle melodie anni ’80 (i tre non negano di essere grandi appassionati dei Duran Duran ma soprattutto dei Depeche Mode). A conferma di tutto ciò nel disco svetta come ultima traccia 80’s stars, brano che riprende il ritornello di Centro di gravità permanente di Franco Battiato accompagnato da una testiera elettronica che riproduce alla perfezione una melodia tipicamente eghties. Questa traccia è presente solamente nella versione italiana dell’album. Per l’estero il disco presenta come ultimo brano World in the world, sostituta più che eccellente. Da questo secondo album verranno tratti i singoli One goal, Back in time, Lucky (in my life) ed 80’s stars. Verrà inoltre pubblicata su vinile Losing you per il solo mercato canadese.

 

Nel 2002 il gruppo abbandona la Warner Music che aveva distribuito i precedenti dischi per esordire in estate, supportati dalla Universal, con Cosa resterà (In a Song). Il pezzo riprende in parte la linea melodica di Now is forever, canzone contenuta in Europop, e conferma la scelta di adottare nel cantato l’italiano alternato all’inglese come già è avvenuto per 80’s stars.

 

Segue una pausa di parecchi mesi, dove il gruppo rimane assente dalle scene musicali.

 

Indice [nascondi]

1 Dopo la pausa

2 Il terzo album

3 Gabry Ponte

4 Progetti futuri

5 Membri del gruppo

 

 

 

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Dopo la pausa

Nel 2003 ormai iniziato gli Eiffel 65 tornano sulla scena tramite un percorso tutt’altro che scontato: il festival di Sanremo. Il 5 Marzo debuttano al teatro Ariston in diretta nazionale su Rai 1 con Quelli che non hanno età in un ambiente totalmente estraneo all’elettronica e ai bpm da discoteca e forse proprio per questo incapace di apprezzarli. Seppur criticati e snobbati dalla giuria e dai media saranno proprio loro a salvare l’audience della trasmissione che raggiungerà durante la loro esibizione il picco massimo di ascolti per poi precipitare vertiginosamente conclusasi la loro performance. I tre si classificano al 15° posto su un totale di venti artisti. Un risultato mediocre per un gruppo che sino ad allora aveva venduto quasi 15 milioni di dischi nel mondo. A premiare l’audacia del gruppo tuttavia saranno le vendite: il disco risulterà primo su tutti i brani presentati alla manifestazione canora a dimostrazione del fatto che il gruppo musicalmente ci sa fare.

 

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Il terzo album

Qualche mese più tardi esce il terzo album della band piemontese intitolato semplicemente Eiffel 65 (2003). In questo disco la dance occupa una posizione marginale a vantaggio di brani più lenti che tendono ad un pop contaminato da un’elettronica in questo caso però poco presente o comunque celata. Ciò che distingue il disco dagli album precedenti é inoltre l’uso esclusivo della lingua italiana nei testi salvo poche eccezioni. Dal disco stesso verrano estratti i singoli Viaggia insieme a me, Una notte e forse mai più e Voglia di dance all night.

 

Nel 2004 viene realizzata una versione di Eiffel 65 cantato completamente in inglese inizialmente destinata al mercato estero. Il disco invece verrà pubblicato solamente in Italia probabilmente perché giudicato non adatto al mercato straniero. Oltre alle tracce già presenti nella prima edizione dell’album sarà presente un brano completamente strumentale, Living in my city, composto nel 2003 su commissione della fondazione Atrium nell’ambito di un progetto per la riqualificazione di alcune aree di Torino in vista delle olimpiadi invernali del 2006 che si svolgeranno nel capoluogo piemontese (Torino).

 

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Gabry Ponte

L' 8 marzo 2005 Gabry Ponte, che intanto dal 2001 è impegnato in un progetto solista parallelo a quello del gruppo, lascia la band per l’impossibilità di coniugare il suo nuovo impegno con quello degli Eiffel 65.

 

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Progetti futuri

Attualmente Jeffrey e Maury stanno lavorando ad un nuovo disco che dovrebbe vedere luce nei primi mesi del 2006. Il 16 maggio 2006 il duo decide di lasciare dopo 14 anni la casa discografica torinese che li ha visti crescere artisticamente: la Blisscorporation e di cambiare nome alla band. Nella notizia data da Massimo Gabutti in persona (il produttore degli Eiffel 65) si precisa anche che l'album uscirà tra poco sotto la casa discografica Universal. Inoltre prevede che ci potrebbero essere produzioni marchiate Eiffel 65 da parte di Gabry Ponte, Roby Molinaro e altri componenti della Blissco.

 

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Membri del gruppo

Gianfranco Randone, Jeffrey Jey, (Lentini 5 luglio 1970)(fino al 16 maggio 2006)

Gabriele Ponte, Gabry (Taranto 20 aprile 1973) (fino all'8 marzo 2005)

Maurizio Lobina, Maury (Asti 30 ottobre 1973)(fino al 16 maggio 2006)

 

 

Fonte: Wikipedia.

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Il disco viene pubblicato negli ultimi mesi del ’98 e senza "deludere le aspettative" non riscuote un particolare successo e pare sia destinato alla fine che la sorte spesso riserva a molti dischi: lo scaffale.

Circa cinque mesi dopo il disco viene recuperato dall’emittente lombarda Discoradio, radio locale che trasmette nel Nord-Centro Italia, specializzata in musica da club. A questo punto scocca la scintilla e Blue passa dall’anonimato alla fama nazionale e sull’onda del successo viene pubblicata anche al di fuori dei confini italiani (Inghilterra, Germania, Francia, Canada, Australia, Spagna, Svizzera, Austria, Danimarca, Russia, Svezia, Finlandia, Norvegia, Grecia, Belgio, Olanda, Irlanda e USA) approdando nelle varie classifiche raggiungendone in molti casi la vetta.

 

avete capito il perchè ogni pezzo degli eiffel sia stato cosi tante settimane al n.1.......e lo stesso per i dischi di ponte ;)

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Io mi ricordo alla fine della classifica dell'anno del 99 (dove naturalmente Blue era alla 1) Ravelli disse che il produttore degli Eiffel, Gabutti, girava con una Ferrari targata Discoradio :D

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Stesse parole di Ravelli nell'annunciare Blue al numero uno della classifica dell'anno: "E' meritevole che un gruppo italiano abbia venduto 5 milioni di dischi nel mondo, THAT'S INCREDIBLE" :D

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Stesse parole di Ravelli nell'annunciare Blue al numero uno della classifica dell'anno: "E' meritevole che un gruppo italiano abbia venduto 5 milioni di dischi nel mondo, THAT'S INCREDIBLE"

 

:ok: GRANDE ANDY!!!!!!!!!!

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