Jump to content
DJP.IT

La Dance è In Crisi


D4NY

La dance è in crisi  

55 members have voted

You do not have permission to vote in this poll, or see the poll results. Please sign in or register to vote in this poll.

Recommended Posts

In effetti non ho capito una mazza di ciò che hai scritto...dico sul serio.

 

Però ti dico solo che se io vado a comprare un cd,e questo mi costa 20 euri,cos'è più comodo? Comprare un cd o installare internet a 20 euro al mese?

 

Ammetto di aver scritto frasi senza senso compiuto non avendo avuto molto tempo per ricontrollare il post (la minestra preferisco mangiarla calda eheh ), ma qualcosa hai capito, visto che poi hai comunque replicato...

 

in parole povere secondo me prima c'è stata la pirateria (causa diretta), poi la qualità ha iniziato a scendere (comunque la bassa qualità c'è sempre stata in alcuni brani, specialmente dopo il 1995).. :ciao:

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 229
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

I motivi per cui la dance è regredita penso che siano più o meno tutti, ma credo che quello che abbia inciso di più sia il mancato supporto delle radio nazionali le quale hanno iniziato ad accantonare la dance per dare spazio ai nuovi generi musicali

Link to comment
Share on other sites

non credete che stia diventando un pò troppo deprimente parlare sempre di questo..cioè..trovare i motivi del decadimento più totale del genere dance???invece cercate di trovare un motivo per cui la dance dovrebbe tornare...un solo motivo..il mondo va avanti anche senza la commerciale..anche perchè esiste quella del passato,ascoltate quella no?

Link to comment
Share on other sites

Leggete qua...spero che non sia roba troppo dura:

 

INTERVISTA A MASSIMO COMINOTTO:

 

E: Ciao Massimo, puoi descriverci brevemente come nasci artisticamente e quando hai capito che la musica sarebbe diventata la tua occupazione principale?

MC: Nel '79 ascoltando le cassette di mia sorella. Erano della "Baia degli angeli" la più bella discoteca della riviera e, forse d’Europa. Non ho mai più ascoltato musica così bella. Qualche anno dopo ho cominciato in una piccola radio locale milanese e da li al club il passo e’ stato breve.

 

E: Ho letto che sei un collezionista accanito di vinile, di quanti dischi si compone la tua collezione, e quali i generi che la determinano?

 

MC: Oltre 30.000 dal jazz al soul molta musica elettronica e un mare di discomusic americana.

 

E: Dopo l’ottimo periodo che è andato dal 1994 al 1996 in cui si suonava un’elettronica da club molto sofisticata ed innovativa, molti locali e Dj hanno avuto un’involuzione a dir poco drastica, ne ho ascoltati alcuni che hanno cambiato completamente rotta, arrivando in alcuni casi, e ti prendo come esempio Noferini, a suonare house anche di dubbia qualità.

Se ti chiedessi di attribuire delle colpe, su chi punteresti il dito?

 

MC: Il problema è che i gusti personali di un artista si affinano, cambiano. Dopo aver importato la techno minimale e averla suonata in un club come l’ "Area city" per 4 anni si è sentito il dovere di maturare di spingersi ancora oltre, Purtroppo pagando anche degli eccessi molto alti . Oggi la gente ha perso il rispetto per la musica ed anche la dimensione della figura del dj che sostanzialmente rimane un mettidischi. E’ vergognoso quando sento cachet di oltre 10.000,00 euro per un tizio che si limita a mettere musica fatta da altri.

 

E: Ti ho ascoltato a capodanno all’AlterEgo club, ed ho notato che anche il tuo sound è variato, mi sembra che punti molto a far ballare la gente con un minimo di spensieratezza in più, tralasciando a volte i suoni sperimentali a favore magari di una cassa electro. Come definiresti il tuo suono adesso, e quali sono di solito i criteri che ne determinano le scelte durante le tue performance?

 

MC: Se ritieni commerciale il mio suono dimmi allora cosa suonano gli altri dj. Penso di essere stato tra i primi a suonare electroclash o a proporre suoni completamente alternativi rispetto alla globalità dell’offerta. Bisogna dire che per fare questo mestiere occorre anche una certo sostegno esterno (vedi sopra) bisogna trovare il giusto crossover tra alternativa e senso della realtà. Essere all’avanguardia non significa certo eseguire un set di 2 ore con della musica assurda. Questo è molto facile, alla portata anche dei maiali.

 

E: Come vedi il panorama italiano in questo momento? Noti un accrescimento di interesse da parte del pubblico verso il fenomeno dance alternativo?

 

MC: Non esiste da parte del pubblico (almeno numericamente rilevante) alcun interesse al panorama alternativo. Lo rispecchia il fatto che alcune sale da ballo con dj scadenti musicalemente ma di forte impatto mediatico siano piene.

 

E: In questo periodo è fortissima la proposta di compilation celebrative dell’electro o dell’italo disco, lo stesso Alexander Robotnick o anche i Kraftwerk hanno saputo rimettersi in gioco con estrema facilità proponendo lavori a mio avviso molto validi, credi che questo sia dovuto a mancanza di novità o al fatto che questi artisti, e tutta la musica del ventennio ’70/’80 abbia ancora molto da dire?

 

MC: La musica dance è finita con la discomusic nei primi anni ’80. Oggi nessuno è più capace di comporre o suonare uno strumento. Il computer ha soltanto messo cani e porci nelle condizioni di giocare con l’enorme eredità artistica che i veri musicisti ci hanno lasciato. Non siamo che nani sulle spalle di giganti…

 

E: Quali sono i nuovi produttori da cui, secondo te, ci si deve aspettare molto?

 

MC: Produttori? Io parlo di musicisti veri. Io nella techno o house o elettronica di oggi ne conosco molto pochi e voi?

 

E: Grazie alla forte evoluzione tecnologica avutasi negli ultimi anni siamo arrivati ad assistere a veri e propri concerti elettronici che hanno permesso anche una maturazione della figura del Dj in vera e propria star. Qual’ è il tuo rapporto con la tecnologia? Ti vedremo mai cimentarti in un live set?

 

MC: Precisiamo il dj non è una rock star ne tantomeno un musicista (fino a prova contraria) se poi per sua fortuna trova una platea di idioti che si esaltano per 4 suoni e ferragliate varie buon per lui. No, ho un buon rapporto con la tecnologia. Internet ad esempio ha distrutto il mercato discografico e la voglia quindi di produrre musica. Ha completamente bruciato il mercato che grazie agli idioti la fanno diventare vecchia prima ancora di uscire. Mi capita di sentire discorsi tipo "..l’ha suonata Sven il mese scorso in un suo set… " ma vai a quel paese!, cerchiamo di dare alla musica il suo giusto peso. Un disco buono è buono perchè fatto ad arte non, perché è nuovo e rubato da internet.

 

E: Dj, giornalista e produttore discografico, qual è l’aspetto del tuo lavoro a cui ti senti più legato e quale ti gratifica maggiormente?

 

MC: Ultimamente nessuno dei tre..

 

E: Dove ti sentiremo suonare questa estate?

 

MC: Cocorico, Alter ego, Divino (ibiza), Privilege (ibiza), Pacha (palma).

 

E: Progetti in arrivo?

 

MC: Un film con Tarantino, questa volta sono io l’interprete principale e con la spada faccio giustizia in questo porco mondo

Link to comment
Share on other sites

Non è niente di eccezionale sinceramente... E non è neanche così grande...

La cosa che la rende particolare (almeno prima era così, adesso non so) che è sempre rimasta esclusivamente Dance-Commerciale (con una saletta House semi-vuota)..

Infatti Ravelli negli anni scorsi, andava spesso a far serate lì, e anche Gigi...

Link to comment
Share on other sites

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now

×
×
  • Create New...