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eddie_sten

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A me son sempre piaciute le converse.... sia quando non erano di moda che andesso... poi sulle ragazze stanno benissimo...

 

le superga sono inguardabili e le ballerine sono peggio di un cazzotto in faccia

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Potrebbe costare molto cara la punizione inflitta da un'insegnante di una scuola media di Parlemo a un alunno che aveva vietato a un coetaneo l'ingresso nel bagno dei maschi dicendogli "Tu non puoi entrare, sei gay, sei femmina". La professoressa l'ha obbligato a scrivere cento volte "Sono deficiente" su un quaderno, ma è stata denunciata dai genitori e ora rischia due mesi di carcere per abuso di mezzi di correzione.

 

 

 

Protagonista della vicenda è un ragazzo dodicenne, un giovane "molto vivace" considerato un "leader" dai coetanei dell'istituto. Secondo la ricostruzione dei fatti, tutto sarebbe nato da una bravata nei bagni, qualche parola di troppo e il classico atteggiamento da "bullo". "Non puoi entrare qui, sei gay, sei femmina", aveva detto il ragazzo, sbarrando l'ingresso della toilette per uomini a un compagno, ma la frase è giunta alle orecchie della 56enne professoressa di Lettere che, per condannare l'episodio, non ha esitato e ha punito il dodicenne obbligandolo a scrivere su un quaderno "Sono un deficiente".

 

Immediata la replica del padre del ragazzo che si è rivolto ai carabinieri per denunciare il fatto solo dopo aver detto alla docente: "Mio figlio sarà anche deficiente, ma lei è una c...". Poi il processo, con rito abbreviato davanti al gup Piergiorgio Morosini, e la richiesta di condanna del pm Ambrogio Cartosio nei confronti dell'insegnate.

 

Nel frattempo sulla vicenda è intervenuto anche il direttore dell'ufficio scolastico regionale, Guido Di Stefano. "Non esiste una regola generale per i docenti che si trovano davanti a un atto di bullismo - ha spiegato - . L'unica cosa da fare è non ignorarli. Alcuni docenti preferiscono affrontare il comportamento aggressivo con ironia spiazzando il ragazzo. Ma questo non può funzionare sempre''.

 

In ogni caso, se la punizione per il ragazzo sarebbe dovuta servire a migliorare le sue nozioni di ortografia, di sicuro non è servita a molto. Il giovane, infatti, ha scritto per cento volte "sono deficente", omettendo la "i".

 

 

 

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Immediata la replica del padre del ragazzo che si è rivolto ai carabinieri per denunciare il fatto solo dopo aver detto alla docente: "Mio figlio sarà anche deficiente, ma lei è una c...".

Il genio della vicenda è proprio è il padre...ma che si spari... :nono2:

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